_ Da Mercoledì 22 ottobre 2014, per la rassegna “CIBO PER LO SPIRITO”, l’Osteria è onorata e felicissima di ospitare presso alcune delle proprie larghe ma strette pareti l’esposizione personale
“Dalla Murgia alla Pianura Padana. Interpretazioni Cromatiche di Vincenzo Arpaia”
Paesaggi reinterpretati dall’artista Enzo Arpaia (nato ad Avellino, vissuto a Bari, domiciliato a Mantova) con grande sapienza e delicatezza e vena poetica. Un’alternanza ed un susseguirsi di colori ad avvolgere e delineare tratti esili ma precisi e ben definiti. Le sue terre di origine, le sue terre di adozione, il mare, la pianura, la natura, l’immaginario. Tutti i lavori sono realizzati ad olio, cambiano le basi che accolgono le pennellate, a volte linoleum, a volte carta, a volte cartongesso, spesso materiali abbandonati e di riciclo.
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Commento critico di Gianfranco Ferlisi.
Enzo Arpaia si dedica alla pittura per esclusiva esigenza interiore, per passione e non per ottenere successo e fama. Ama i paesaggi inondati di luce e di sole: è la luce della sua terra quella che appare sulle tele, ma non si tratta della luce variabile e momentanea degli impressionisti e dei loro epigoni. La sua luce serve piuttosto a cattuare e ad elaborare immagini filtrate dalla memoria, lievi, tratteggiate con una genuina bizzarria, inscindibile dal rapporto intimo che intrattiene con l’emozione e con la sua innata sensibilità. Bagliori azzurri esaltano i suoi scorci liberi e giocosi, in una pittura affidata all’impulso e a un tratteggio personalissimo, che traccia sulla tela di un intrigante fascino cromatico: ne emerge la complessità dei suoi stati dell’anima, il suo costante guardarsi dentro.
La pittura di Arpaia si risolve dunque in un’appassionata autenticità: soggetti semplici come una marina dalle acque turchine, un campo, angoli di giardino, un viottolo alberato, una radura con qualche ulivo, un viale di peschi fioriti affascinano proprio per la loro naturale quotidianità, per la pluralità delle loro voci, ombre e colori. E l’emozione si trasferisce dal pittore allo spettatore, dall’artista che cerca nella suggestione della natura la propria cifra di riconoscimento allo sguardo di chi riconosce, nelle opere dell’artista, tracce del quotidiano che ha spesso guardato senza vedere. Il mondo rappresentato da Enzo Arpaia ha la suggestione, insomma, delle antiche cartoline, di luoghi semplici e amati, resi limpidi dallo stupore del gesto pittorico e dalla levità dei colori.